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DAI GHIACCI DEL NORD LEZIONI DI VITA
DAI GHIACCI DEL NORD

Per chi ama le avventure all'aria aperta, quello di Jason Roberts è il lavoro dei sogni. PolarX, la sua società con sede alle Svalbard, fornisce supporto logistico e servizi alle troupe impegnate nella realizzazione di documentari e lungometraggi durante le riprese in zone polari particolarmente ostili. Il curriculum di Jason spazia dalle serie di punta della BBC Il pianeta blu (2001) e Il pianeta di ghiaccio (2011) fino ai blockbuster d'azione di Hollywood. Tuttavia, il lavoro su questi set non è quello tradizionale delle star del cinema fatto solo di fascino e riflettori ma prevede sfide quotidiane da affrontare come lesioni da congelamento, orsi polari invadenti e lunghi periodi trascorsi lontano dagli amici e dagli affetti più cari. “Spesso le condizioni in cui lavoriamo sono terribili. La spedizione di riprese naturalistiche più lunga a cui abbia mai partecipato è stata di sette mesi e mezzo trascorsi in tenda, durante i quali il giorno più freddo ha toccato la temperatura di -58°C!” racconta Jason.

Volare permette a Jason di ammirare il panorama polare da un punto di osservazione privilegiato riservato solo a pochi altri. “Le Svalbard dall'alto sono grandiose, immense e straordinarie. Un tratto di natura incontaminata popolato da montagne e ghiacciai congelati nel tempo. “È difficile descrivere la pura bellezza delle calotte polari e delle vette infinite delle montagne. Dall'alto si può davvero ammirare la vastità, l’immensità e la grandiosità delle regioni polari,” afferma. Volare permette a Jason di sperimentare in maniera diretta gli effetti del cambiamento climatico ed il modo in cui i 2.100 ghiacciai si stanno riducendo è scioccante per lui.

Inoltre, anche gli esseri umani sono preoccupati per la sostenibilità della loro catena alimentare. Il Global Seed Vault - altrimenti conosciuto come il caveau del “giorno del giudizio” - inaugurato alle Svalbard nel 2008, è stato progettato per garantire la sicurezza alimentare dell'umanità in caso di guerre locali o di apocalisse globale grazie alla conservazione dei semi di 1,3 milioni di varietà di colture nel permafrost all'interno di una montagna. Nel suo piccolo, Jason sta prendendo misure concrete per proteggere le Svalbard e le regioni polari. Negli ultimi anni, ha organizzato delle attività di rimozione delle plastiche marine, per lo più provenienti dalla pesca, che si sono accumulate alle Svalbard e stanno entrando nella catena alimentare sotto forma di microplastiche. Pulire le Svalbard è per lui una vera passione, afferma, perché sono il giardino di casa sua.