DESTINAZIONE N. 7
LE GALAPAGOS
ECUADOR
INTERVISTA A MATHIAS ESPINOSA KNOCHE
SHARM EL-SHEIKH
27°54'44 " N 34°19'47 " E
INTERVISTA
A MATHIAS ESPINOSA
KNOCHE,
GUIDA LOCALE E SUB
LE GALAPAGOS
“Giornalista, guida locale e sub, Mathias Espinosa Knoche è stato uno dei pionieri del turismo subacqueo nel 1989 alle Galapagos. Ama la fauna unica di questo luogo.”
— RICK GREHAN
- Cosa rende questo posto
così speciale per i sub?
Le Galapagos sono l’unico luogo dove vedere I pinguini ai tropici, dove l’iguana di terra è diventata un’iguana marina che si immerge per 60 piedi per mangiare le alghe. Solo qui si può vedere un cormorano che ha perso la capacità di volare, diventando un eccellente nuotatore alla caccia di polipi e murene. Le Galapagos sono anche un posto incredibile per i grandi branchi di squali. Ogni luogo di immersione qui può essere la sorpresa di una vita. Molti anni fa sono stato doppiato tre volte da un’orca lunga sette metri mentre stavo dando una lezione introduttiva di immersione ad una donna argentina!
- Come hai deciso di vivere e lavorare qui?
La mia prima visita qui è stata nel 1981. Mi sono innamorato della meravigliosa fauna, dentro e fuori dall’acqua. Ho navigato attorno a questo arcipelago a bordo di una piccola barca da pesca in legno, e sapevo che sarei dovuto ritornare. Dopo la laurea nel 1987, ho lavorato come giornalista; sono poi ritornato nel 1988 per partecipare al corso di guida terrestre al Parco Nazionale delle Galapagos. A quel tempo non c’erano scuole di sub. Nel 1989 ho iniziato a fare immersioni con club europei, pur non avendo alcun patente! Con questi pionieri ho cominciato a scoprire i luoghi di immersione delle Galapagos. Sono stato uno dei primi a dirigermi verso nord alle isole di Darwin e Wolf, che sono ora considerate due dei migliori luoghi di immersione al mondo.
- Cosa ti piace particolarmente
quando fai l’immersione?
Per me è come fare yoga sott’acqua: l’unica cosa che senti è il tuo respiro.
Più fai movimenti lenti e calmi, più a lungo puoi stare sott’acqua. Amo questi momenti di “autoanalisi” acquatica. Mi piace anche cercare le interazioni della vita sottomarina e trovare le stazioni di pulizia. Mi sento l’uomo più fortunato del mondo se riesco a vedere come un pesce pulitore toglie via i parassiti da un pesce martello ad una distanza di qualche metro. Sott’acqua si perde la percezione del tempo, in particolare quando si osserva la magica vita sottomarina delle Galapagos. Bisogna sempre avere con sé un orologio da immersione, l’aria nella bombola non dura per sempre!
- Quando ti sei interessato alla
conservazione della natura?
Ho iniziato molti anni fa quando ho cominciato a vedere cerchi di plastica attorno al collo delle otarie. La corrente porta qui tanti rifiuti di plastica da molte parti del mondo. Un altro tema da quando vivo alle Galapagos è la pesca illegale. La creazione della Riserva Marina nel 1998 ha contribuito a ridurlo, ma l’Ecuador non è una superpotenza.
Il turismo alle Galapagos è gestito bene ed è stato sempre associato alla conservazione della natura. Difatti le attività turistiche in queste isole aiutano a localizzare la pesca illegale. I trentadue anni trascorsi qui hanno cambiato la mia filosofia di vita. Questo posto unico e straordinario mi ha insegnato a rispettare la natura.
INTERVISTAREALIZZATA DA
IL DIRETTORE CREATIVO E REGISTA
RICK GREHAN
“Le Galapagos sono state la mia meta ideale fin dall’infanzia, quando leggevo delle avventure di Charles Darwin e del Capitano Robert Fritzroy sulla HMS Beagle. Queste isole sono un laboratorio vivente di biodiversità oltre l’immaginazione. Sembra che la gran parte dell’attività di conservazione qui sia portata avanti da grande ong globali, ma quando ho incontrato Mathias e ho conosciuto la sua azienda Scuba Iguana, sapevo che era la persona giusta. Con le sue esplorazioni da pioniere in questi luoghi, ha aiutato a scoprire gli incredibili posti di immersione qui presenti. La sua impareggiabile conoscenza della zona l’ha acquisita tramite esperienza diretta; la sua missione di vita è la protezione di questi tesori naturali dalla pesca intensiva che sta devastando gli oceani”